Nel mondo dell’aviazione, ogni dettaglio conta. Non è un semplice slogan: dalla più banale ispezione visiva al più complesso intervento di manutenzione, tutto deve essere registrato, pianificato e controllato con precisione. È qui che entra in gioco il ruolo delle CAMO (Continuing Airworthiness Management Organisation), i veri “registi” della sicurezza tecnica delle flotte aeree.
Ma se oggi gli aeromobili sono sempre più tecnologici, lo stesso non si può dire per gli strumenti utilizzati da molte CAMO per la loro gestione quotidiana. Incredibilmente, in un’epoca in cui si parla di intelligenza artificiale e automazione predittiva, molte realtà si affidano ancora a fogli Excel e sistemi manuali. Ma è davvero un problema? E soprattutto, la digitalizzazione è sempre e comunque la risposta?

Excel: alleato o rischio sottovalutato?
I fogli di calcolo sono uno strumento familiare, flessibile, economico. Nessuno lo nega. Sono perfetti per organizzare dati, creare tabelle, fare calcoli rapidi. Ma sono nati per altro, non certo per gestire in modo strutturato e collaborativo attività critiche come le scadenze manutentive di una flotta aerea.
Basta un semplice errore di copia/incolla, una cella dimenticata o un file sovrascritto per creare confusione. E nel mondo CAMO, un errore può significare *una scadenza saltata, una revisione non registrata, un audit fallito. Il problema non è tanto la tecnologia in sé, ma *il contesto in cui viene usata: Excel non è progettato per garantire tracciabilità, controllo degli accessi o condivisione sicura dei dati.
Digitalizzare: non solo una questione di efficienza
Passare a un sistema digitale dedicato per la gestione CAMO offre senza dubbio vantaggi evidenti:

Notifiche automatiche e alert configurabili: le scadenze non vengono più “cercate”, ma arrivano.
Storico sempre aggiornato e accessibile: niente più file duplicati o versioni confuse.
Pianificazione intelligente: la manutenzione si integra con l’operatività, evitando sprechi.
Supporto in caso di audit: report completi, esportabili, tracciabili.
Collaborazione in tempo reale: tecnici, ingegneri e responsabili CAMO parlano la stessa lingua… e lavorano sulla stessa piattaforma.
Tutto perfetto? Non proprio. Perché la transizione al digitale non è indolore.
I contro (che è bene considerare)
Digitalizzare significa anche formare il personale, integrare i nuovi sistemi con quelli esistenti, affrontare eventuali resistenze culturali e, naturalmente, sostenere dei costi iniziali. Non tutte le organizzazioni hanno le risorse (economiche e umane) per farlo nel breve periodo.
Inoltre, affidarsi completamente a una piattaforma digitale comporta anche un rischio: quello della dipendenza tecnologica. Se il sistema va offline? Se il fornitore chiude? Se la connessione è instabile in hangar o in determinati contesti operativi? La gestione della continuità operativa diventa cruciale.
Un equilibrio (possibile) tra tradizione e innovazione
La vera sfida non è scegliere tra fogli Excel o software all’avanguardia. La questione è: come rendere il sistema CAMO più affidabile, sicuro e scalabile? Per alcune realtà, un passaggio graduale al digitale è la via più sostenibile. Per altre, che gestiscono flotte complesse e volumi elevati, la digitalizzazione integrale è ormai una necessità.
Quello che conta è non considerare la tecnologia come una bacchetta magica, ma come uno strumento da governare, non da subire.
Il cambiamento parte dalla cultura
Forse è davvero arrivato il momento di archiviare i fogli Excel (o almeno relegarli a strumenti secondari). Ma più ancora che di software, serve un cambio di mentalità. Digitalizzare la gestione CAMO significa rimettere al centro la sicurezza, l’efficienza e la trasparenza, usando strumenti che siano adeguati alla complessità del settore aeronautico.