Attività di volo Hour Building

Attività di volo Hour Building

Per hour building si intende quella attività di volo che viene svolta, da un pilota neobrevettato PPL(A), al fine di accumulare le ore necessarie per poter maturare l’attività minima di volo necessaria per sostenere i successivi esami per il conseguimento della CPL o dell’ATPL frozen.
E’ di ragionevole evidenza che le fasi iniziali di hour building comportino, per il neopilota, un innalzamento del rischio nello svolgimento dell’attività di volo, perché lo stesso si trova a transitare da un ambiente “protetto” (l’ATO, dove ogni missione è pianificata e supervisionata da un istruttore) ad un ambiente “non protetto” (quello, ad esempio, dove noleggia un aeromobile in proprio), in cui egli decide e opera in totale autonomia, in assenza di supervisione (lack of supervision), malgrado non abbia ancora maturato una adeguata esperienza di volo.

In generale, l’attività di volo effettuata subito dopo il conseguimento della PPL(A) – a prescindere che questa venga effettuata per diporto o per la esigenza di effettuare hour building – non è esente da criticità.

Solitamente, il neopilota ha, infatti, al proprio attivo, una esperienza minima, limitata alle forme di volo basico, alla conoscenza di un’area di operazioni limitata nelle dimensioni, alla conoscenza di pochi aeroporti, quasi sempre situati a non molta distanza dall’aeroporto dove ha conseguito la licenza. Nel momento in cui egli diventa autonomo, può conseguentemente estendere notevolmente il raggio di azione delle proprie missioni, spostandosi anche verso aree a lui sconosciute, caratterizzate, ad esempio, da una diversa orografia, dall’esistenza di spazi aerei complessi e dalla presenza di aeroporti con volumi di traffico maggiori. Non è detto che in questo contesto il neopilota effettui una puntuale analisi del volo da intraprendere sotto il profilo della valutazione dei rischi (cosa che invece accade quando l’attività di volo venga svolta all’interno di una ATO).

Sotto il profilo organizzativo, l’attività di hour building non si presenta sempre adeguatamente strutturata: in certi casi il neopilota si programma da solo l’attività da effettuare, limitandosi, ad esempio, ad accumulare le ore di volo con voli locali ripetuti, oppure ampliando il proprio raggio d’azione, esponendosi, così, in assenza di sorveglianza, a situazioni non adeguatamente pianificate e per le quali non disponga del sufficiente bagaglio di esperienza. Altre volte, invece, l’attività di hour building viene svolta all’interno di organizzazioni (ad esempio ATO) che prevedono limitazioni ai neopiloti (ad esempio, aeroporti preclusi all’attività, obbligo di presentare una pianificazione del volo, limitazioni operative in presenza di determinate condizioni meteorologiche, ecc.): se da un lato queste cautele riducono i fattori di rischio, dall’altro potrebbero, però, precludere al neopilota di maturare una completa esperienza.
Sarebbe quindi opportuno individuare una soluzione di equilibrio, assicurando che il neopilota intenzionato a svolgere l’attività di hour building sia monitorato e guidato nel percorso in cui andrà a sviluppare le varie competenze e la necessaria esperienza.

In un recente rapporto dell’ANSV, è emerso come, nel caso specifico, la causa dell’incidente, attribuibile al fattore umano, è dipeso dalla inadeguata valutazione, da parte del pilota, delle capacità di salita dell’aeromobile in relazione all’ostacolo da superare.
Hanno contribuito all’evento i seguenti fattori:
• la limitata esperienza del pilota;
• una inadeguata pianificazione del volo, in relazione alle tempistiche di effettuazione del volo di ritorno e alle quote da mantenere in rotta;
• una ripianificazione in volo della rotta ed un decision making non ottimale;
• una condotta del volo inadeguata segnatamente alle tecniche di salita e alle modalità di superamento degli ostacoli;
• la mancanza (ancorché non prevista, ma auspicabile) di una qualsivoglia forma di supervisione su un neopilota, che non ha ancora una formazione sufficientemente sviluppata.

La stessa ANSV ha ritenuto necessario, alla luce delle evidenze raccolte e delle analisi effettuate, emanare la seguente raccomandazione di sicurezza.

Raccomandazione ANSV-9/900-22/1/A/23

Motivazione: l’attività di volo effettuata subito dopo il conseguimento della PPL(A) – a prescindere che questa venga effettuata per diporto o per la esigenza di effettuare hour building – non è esente da criticità, in quanto il neopilota ha, al proprio attivo, una esperienza minima.
Destinatario: ENAC.

Testo: l’ANSV raccomanda di valutare la possibilita di sensibilizzare, con le modalità ritenute più idonee, le organizzazioni dove operino neopiloti sulla opportunità di monitorare con attenzione l’attività di volo degli stessi, coadiuvandoli nella corretta valutazione e mitigazione dei rischi in relazione ai profili di missione e alle contingenti condizioni ambientali.

viaair.it da anni pensa anche alle scuole di volo con una Piattaforma dedicata WebDataSchool proprio per permettere di gestire in modo completo la formazione dei neopiloti anche in hour building e scongiurare possibili inconvenienti dovuti a condotte di volo inadeguate.

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